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Buch Nr. 6

Alcuni passaggi del mio sesto libro....

Lesen Sie aus meinem sechsten Buch .....

Quello di PARADISI DI IERI è un mondo che per la maggior parte di noi potrebbe esistere soltanto nei sogni. Una mandria di migliaia di capi che pascola in una pampa naturale di cento chilometri quadrati in perfetta armonia con la vita della giungla che la circonda. Una vegetazione fitta di alberi giganteschi, di fiori, orchidee e immense paludi abitate da giaguari, caimani e uccelli di ogni razza. Un vero paradiso terrestre ma nel quale dominano anche la crudeltà, le difficoltà e i pericoli.

Se in quel momento, da dietro uno di quegli alberi, fosse apparsa la bionda Eva accanto al suo bell’Adamo e mi fosse venuta incontro con una manina vezzosamente appoggiata alla sua foglia di fico, e se avessi anche visto un serpente incantatore seguirli con una bella mela rossa in bocca, non avrei potuto meravigliarmi più di quanto avrei potuto meravigliarmi nel vedere il tapiro venirci così vicino, le vacche che ruminavano tranquille sdraiate all’ombra, le centinaia di ara variopinti che riposavano sulle cime degli alberi e gli stormi di cicogne giganti che avevano preso il volo al nostro arrivo. Erano tutte scene che nel Paradiso sono perfettamente normali e quello „era“ il Paradiso.
Il nostro PARADISO.

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Die Welt der hier erzählten PARADIESE VON GESTERN gibt es für viele von uns nur im Traum. Eine Herde aus Tausenden von Tieren weidet in einer natürlichen 100 km² großen Pampa im friedlichen Einklang mit dem Leben des Dschungels, das sie umgibt. Eine dichte Pflanzenwelt mit gigantischen Bäumen, Blumen, Orchideen und tiefen Sümpfen, die von Jaguaren, Kaimanen und den unterschiedlichsten Vogelarten bevölkert ist. Ein wahres Paradies auf Erden, das aber leider auch nicht ganz frei von Grausamkeiten, Schwierigkeiten und Gefahren ist.
 
Wenn in diesem Moment hinter einem der Bäume die blonde Eva neben ihren schönen Adam aufgetaucht wäre und sie mir anmutig, mit einer Hand auf ihrem Feigenblatt, entgegengeschritten wäre, gefolgt von der verführerischen Schlange mit dem Apfel im Mund, hätte ich mich nicht mehr wundern können als über den Tapir, der uns so nahe kam, die wiederkäuenden Kühe, die ruhig im Schatten lagen, die bunten Aras, die sich in den Baumspitzen ausruhten und die riesigen Störche, die sich bei unserer Ankunft in die Lüfte erhoben hatten. Das waren für uns Naturschauspiele, die im Paradies völlig normal sind, und dies „war“ das Paradies. Unser PARADIES.
 
 
 
 
 
 
 
  
  
   
Dal capitolo 5: 

Nel mezzo di quella lunga lingua di terra ricoperta di foreste, delimitata ad ovest dal Rio Guaporé-Itenez e ad est del Paraguà-Rio Grande-Mamoré, c’è un terzo fiume che corre parallelo a quest’ultimo, mediamente ad un centinaio di chilometri di distanza. È il Rio San Pablo, conosciuto anche come San Miguel o San Juan. Questo fiume scende lentamente verso nord serpeggiando in un susseguirsi interminabile di anse nel mezzo di una giungla fitta fitta, larga dai trenta ai sessanta chilometri e di una serie di paludi permanenti. La parte più meridionale di questa lingua di terra, foltamente coperta da una giungla quasi impenetrabile, è interrotta dal fiume Pauserna, che prende il nome dalla tribù Guarasù-gwe-Pauserna che vi ha vissuto per secoli e che è oggi praticamente estinta. Il Pauserna sale verso nord est per poi immettersi anche lui nel Guaporé. Poco più a nord, un altro piccolo fiume, che non figura in nessuna carta ed al quale io ho poi dato il nome di Rio Negro a causa del colore scuro delle sue acque, scorre invece verso nord ovest per immettersi nel Rio San Pablo-San Miguel-San Juan. Una cinquantina di chilometri ancora più a nord, la foresta lungo la sponda destra del San Pablo si interrompe sulla riva di un grande lago circolare largo una decina di chilometri cui ho dato il nome di Laguna Azul, il Lago Azzurro, lasciandomi ispirare dal colore incredibilmente brillante delle sue acque pulite. Dopo il lago, per quasi venti chilometri, si stende una pampa ricoperta di un verde uniforme ed interrotta soltanto da cinque strisce strette e lunghe di foresta. Questa prateria termina gradualmente sulle rive paludose di un vecchio letto del San Pablo che forma un lago semicircolare ricoperto quasi completamente di vegetazione. A questo ho dato il nome di „Bajío Grande", il grande stagno. Non si tratta più di un vero fiume ma ne conserva ancora la forma così come pure un altro laghetto che si trova nell’interno della proprietà e che porta il nome di „Rio Chuto", cioè fiume mozzo. Questa distesa di prati verdi ha una forma circolare quasi perfetta con un diametro di circa 15 chilometri.

Volando sopra questa enorme prateria si notano di tanto in tanto grandi alberi dai rami contorti quasi privi di foglie ma ricoperti di un tipo carnoso di fiori rossi che spiccano dal verde tenue della pampa e dal verde più cupo delle strisce di foresta. Il nome di quest’albero meraviglioso è „Ceibo" (pron. Seibo) ed in suo onore l’estancia è stata nominata „la Ceiba".

Se avessi avuto i poteri magici, o meglio divini, di crearmi un angolo di paradiso a mio gusto e piacimento non sarei mai riuscito ad immaginarmi un luogo talmente affascinante. È proprio vero che solo Dio può creare ma è pure vero che anche a Lui succede molto di rado di riuscire a creare cose di tale bellezza e grandiosità. Un’estensione di prateria perfettamente piatta ed omogenea ricoperta uniformemente di erba che ondeggia al vento prevalente del nord ed è interrotta soltanto da cinque „monti" lunghi e stretti che si diramano dalla Laguna Azul verso nord come le dita di una mano. Questi „monti" sono alti 80-100 cm rispetto al resto dei cento chilometri quadrati di prateria e rappresentano la caratteristica più peculiare di questa proprietà e, nello stesso tempo, anche la sua più grossa ricchezza. Durante i periodi di pioggia la pampa si allaga più o meno uniformemente con uno strato d’acqua che va dai 20 ai 50 centimetri distruggendo così buona parte dei parassiti e permettendo all’erba di crescere rigogliosamente. I „monti" invece non si allagano mai e sono coperti di uno strato fitto di foresta che offre al bestiame un ottimo riparo dal sole. Nella stagione delle piogge, quindi il bestiame scende a pascolare con le gambe nell’acqua, ma poi si ritira sui „monti" per riposarsi, sdraiarsi e ruminare all’asciutto ed all’ombra.

Un’altra caratteristica peculiare della Ceiba è la mancanza di una strada o di una pista che le permetta un contatto con il resto del mondo. Questo potrebbe sembrare un grosso handycup ma è, in realtà, un altro aspetto del suo grande valore. Mancando una via di comunicazione la Ceiba è immune da contagi, epidemie e, soprattutto, dai furti che in tutto il mondo rappresentano il pericolo maggiore per gli allevatori di bestiame. Questo, per essere portato al mercato, deve superare il fiume a nuoto e poi attraversare una palude di circa 40 chilometri. Ciò, ovviamente, è possibile soltanto per pochi giorni l’anno alla fine della stagione secca, verso novembre, e a condizioni che la palude si sia asciugata quel tanto da permettere di attraversarla, sia pure avanzando con il fango che comunque arriva fino alle ginocchia ed oltre. Un’impresa molto difficile ma che è compensata ampiamente dagli aspetti positivi già descritti.

 

Aus dem 5. Kapitel:

 

In der Mitte dieser langen Landzunge aus Wäldern, die im Westen vom Rio Guaporé-Itenez und im Osten vom Paraguà-Rio Grande-Mamoré begrenzt ist, fließt parallel zum letztgenannten und auf durchschnittlich 100 km Entfernung von ihm, ein dritter Fluss namens Rio San Pablo, auch bekannt als San Miguel oder San Juan. Dieser Fluss bewegt sich langsam in Richtung Norden, indem er sich durch eine unendliche Abfolge von Biegungen schlängelt, die ihn durch den dichten und immer dichteren Dschungel leiten, der in dieser Gegend eine Breite von dreißig bis sechzig Kilometern und unendliche Sumpfgebiete aufweist. Durch die südlichste Spitze dieser Landzunge und durch ihren undurchlässigen Dschungel führt der Fluss Pauserna, der seinen Namen den Guarasù-gwe-Pauserna verdankt, einem Stamm, der Jahrhunderte lang dort lebte und heute fast ausgestorben ist. Der Pauserna fließt ebenfalls nach Nordosten, um dort im Guaporé zu münden. Noch etwas weiter nördlich gibt es einen weiteren kleinen Fluss, der in keiner Landkarte verzeichnet ist und dem ich aufgrund der dunklen Farbe seines Wassers den Namen Rio Negro gegeben habe. Er fließt nach Nordwesten, um im Rio San Pablo-San Miguel-San Juan zu münden. Fünfzig Kilometer noch weiter nördlich trifft der Wald, der sich rechts vom San Pablo ausbreitet, auf das Ufer eines großen Sees, der bestimmt zehn Kilometer breit ist und dem ich den Namen Laguna Azul, Blaue Lagune gegeben habe. Auch diesmal habe ich mich von der Farbe des Wassers inspirieren lassen, das in diesem Falle unglaublich klar und glänzend ist. Daraufhin dehnt sich für bestimmt zwanzig Kilometer eine grüne Pampa aus, die von fünf dünnen, langen Waldabschnitten überzogen ist. Diese Wiesen enden auf den sumpfigen Ufern des einstigen Flussbettes des San Pablo, das heute zu einem halbrunden See mit einer dichten Pflanzendecke geworden ist. Ihm habe ich den Namen „Bajìo Grande", der große Weiher, gegeben. Es ist zwar eigentlich kein Fluss mehr, aber die Form ist geblieben, so wie auch bei einem anderen Teich, der sich auf dem Grundstück befindet und der „Rio Chuto", abgeschnittener Fluss, genannt wird. Diese riesige Grasfläche ist nahezu kreisrund und hat einen Durchmesser von ungefähr 15 Kilometern.

Während man diese enorme Pampa überfliegt, trifft das Auge hier und da auf große Bäume mit schiefen, fast blätterlosen Ästen, die aber mit kräftig roten Blumen geschmückt sind. Sie heben sich deutlich von dem zarten Grün der Pampa ab und leuchten sogar aus dem Dunkelgrün der Waldabschnitte hervor. Der Name dieses wunderschönen Baumes ist „Ceibo" (sprich Seibo) und ihm zu Ehren heißt die estancia „La Ceiba".

Wenn ich über magische, oder besser noch, göttliche Kräfte verfügen würde und mir einen Winkel des Paradieses ganz nach meinem Geschmack gestalten dürfte, selbst dann wäre ich nicht in der Lage gewesen, mir einen so traumhaften Ort auszumalen. Es ist natürlich wahr, dass nur Gott über die Schaffensgabe verfügt, aber es ist mindestens genauso wahr, dass es ihm nur selten gelingt, Orte von einer solchen Schönheit und Einzigartigkeit zu schaffen. Eine vollkommen ebene und einheitliche Graslandschaft, die von gleichmäßigen Halmen, welche sich im seichten Nordwind wiegen, bedeckt ist, und die nur von fünf langen und niedrigeren „Bergen" durchzogen wird, die sich von der Laguna Azul bis nach Norden erstrecken, als wären sie die fünf Finger einer Hand. Diese „Berge" liegen nur 80-100 cm. höher als die restlichen 100 km² der Graslandschaft. Sie sind sowohl die ungewöhnlichste Eigenschaft des Grundstücks als auch sein größter Reichtum. Während der Regenzeit füllt die Pampa sich regelmäßig mit einer 20 - 50 cm tiefen Wasserschicht, die einen Großteil der Parasiten abtötet und das Gras üppig wachsen lässt. Die „Berge" hingegen werden nie überschwemmt und ihr dichter Wald bietet dem Vieh einen optimalen Schutz vor der Sonne. Während der Regenzeit weidet das Vieh also zunächst mit den Hufen im Wasser, dann aber zieht es sich zurück in die „Berge", wo es sich in trockenen und im Schatten hinlegen kann, um in Ruhe wieder-zukäuen.

Eine weitere Besonderheit der La Ceiba ist das Fehlen einer Straße oder eines Weges, der sie mit dem Rest der Welt verbindet. Das könnte als ein großer Schönheitsfehler gewertet werden, ist aber in Wahrheit nur ein weiterer Pluspunkt. Da es keine Verbindungsstraße gibt, ist die La Ceiba sicher vor ansteckenden Krankheiten, Epidemien und vor allem vor Dieben, die in der ganzen Welt die größte Gefahr für Viehzüchter darstellen. Um das Vieh auf dem Markt anbieten zu können, muss dieses zunächst durch den Fluss schwimmen und dann ein 40 km langes Sumpfgebiet durchqueren. Das ist natürlich nur wenige Tage im Jahr, gegen Ende der Trockenzeit, im November möglich. Und dann auch nur, wenn das Sumpfgebiet so sehr getrocknet ist, dass man es durchwandern kann, aber selbst dann steht einem der Schlamm mindestens bis zu den Knien. Ein ziemlich schwieriges Unternehmen, das allerdings von all den schon beschriebenen positiven Aspekten wieder wettgemacht wird.

 

 

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